DATECI UN TAGLIO
No, non economico. In quello siete stati tutti bravi, chi più chi meno, in questi anni. Parlo della necessità di metter fine alle parole per passare ai fatti.
Luglio è dietro l’angolo. Seguirà agosto. Poi c’è settembre. I mesi volano, le incertezze restano.
Scusate l‘ovvietà. È che ogni tanto ho il dubbio che stiate guardando un calendario marziano.
In una recente nota ministeriale su Piani Educativi Individualizzati ed inclusione si fa riferimento alle Linee guida per la riapertura dell’a.s. 2020/21. Le attendiamo tutti. Però...
Luglio è dietro l'angolo. Seguirà agosto. Poi c'è settembre. I mesi volano, le incertezze restano.
A settembre ci saranno le votazioni. Mi auguro che per una volta abbiate intenzione di lasciare i seggi elettorali fuori dalle scuole. Dopo un anno martoriato come questo appena finito, non sarebbe davvero il caso di sospendere le lezioni a pochi giorni dal loro inizio. No, non sarebbe davvero il caso. Mi sa che dovrete prendere una decisione. Però...
Luglio è dietro l'angolo. Seguirà agosto. Poi c'è settembre. I mesi volano, le incertezze restano.
A settembre inizierà un nuovo anno scolastico. Quando? Non lo sappiamo ancora. Come? Non lo sappiamo ancora. Con il solito balletto di nomine e cattedre? Non lo sappiamo ancora. Siamo abituati all'attesa, intendiamoci. Per noi, per esempio, il sostegno è come il Natale, quando arriva arriva. Mi permetto di osservare, però, che sarebbe il caso —una volta tanto— di avere tutti i docenti — eh sì, servono proprio tutti — pronti ai nastri di partenza sin dal primo giorno. Per non perdere altro tempo, dopo un anno come questo. Però...
Luglio è dietro l'angolo. Seguirà agosto. Poi c'è settembre. I mesi volano, le incertezze restano.
Di parole ne abbiamo sentite tante, anche in queste settimane.
È ora di darci un taglio e passare ai fatti.
Se a settembre non troveremo tutti pronti ai nastri di partenza, sin dal primo giorno e senza distinzione alcuna, sarà la prova inconfutabile che la Scuola non interessa davvero. Allora non basterà nascondersi dietro alle solite frasi di circostanza.
Luglio è dietro l’angolo. Seguirà agosto. Poi c’è settembre. Lì ci aspetta la prova dei fatti. E non ci saranno più scuse.
Ah. Un'ultima cosa. Se riusciamo dateci un taglio anche con le sigle. Se n'è aggiunta una: PAI. Non sono però le sigle che salveranno la scuola, mi spiace dirvelo. Né quelle di tre lettere — a quanto pare le più gettonate — né altre.
Serve un nuovo impegno. Concreto. Quotidiano. Di tutti.
Quindi sì, anche vostro, signori politici. Impegno. So che detta così è qualcosa di profondamente choccante, ma non ho trovato una sigla di tre lettere sotto la quale nascondervi questa dura verità.